EDITORIA

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A Franco Testa piacevano i libri, i romanzi in particolare. Gli piaceva leggerli e illustrarli, fin da bambino. Abbiamo trovato una cartella piena di raffigurazioni di eroi omerici, che risalivano ai tempi della scuola media; una passione che non lo ha mai abbandonato perché, diventato adulto, disegnava per Rocco scene dell’Iliade sui pensili di cucina, con buona pace di chi avrebbe dovuto pulirli.


I primi libri della sua vita professionale furono libri-oggetto pubblicati da
Vallardi Editore. Alti e stretti di formato, si aprivano a soffietto, su un lato una grande scena d’insieme, sull’altro, uno per ogni anta, i vari personaggi che animavano la scena: Far West, Ussari e Dragoni... Nel 1971 uscì la collana I Dossier Mondadori Pro e Contro: Stalin, Kennedy, Hitler ecc., un lavoro massacrante, con quella tecnica a puntini di china nera, di grande impatto. Lavorava spesso di sera e io per fargli compagnia gli lessi a voce alta tutta la Storia del Terzo Reich di William Shirer. Mi venne un esaurimento.


Seguì la collaborazione con Vallecchi Editore, i grandi libri per ragazzi, come Le grandi navigazioni (così poteva disegnare tante navi), I grandi raids e molti altri; per Fabbri Editori illustrò  con grande interesse I Pellerossa. Dalle praterie alle riserve. Nel 1974 propose degli esilaranti accostamenti tra i tipi fisiognomici descritti dal Lavater nel Settecento e i volti di alcuni dei più noti personaggi pubblici italiani e stranieri degli anni Settanta.


Negli anni Ottanta si aprì la stagione di una collana che conobbe una grande popolarità, i Piccoli Piaceri di IdeaLibri: si cimentò col garbo e  l’eleganza che lo contraddistinguevano sui temi più disparati: dalla cravatta alle scarpe, dal profumo al tè, ai gatti (uno dei volumetti più felici, dove il nostro trovatello Bonaventura appare nella tavola più bella, diventando un’icona della casa editrice).


 L’elenco dei libri illustrati successivamente sarebbe troppo lungo da raccontare in dettaglio. Durante il periodo di collaborazione con Airone illustrò il libro dello zoologo Luigi Boitani Le tracce raccontano, un piccolo gioiello. Boitani vinse il premio speciale della giuria del Premio Gambrinus per il libro e subito gli scrisse: “[…] vorrei che tu ti sentissi altrettanto premiato perché i tuoi disegni sono, a mio parere, la vera cosa seria e attraente di quel libro”. 




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